verdi del trentino
    convention per la costituente ecologista del trentino - sabato 9 aprile 2011
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Intervento di Emanuela Varisco
del Comitato “Coordinamento Trentino Pulito”.

Il comitato nasce dall’esigenza di alcuni cittadini di contrastare la volontà politico amministrativa di costruire un inceneritore nella città di Trento.

Siamo un gruppo eterogeneo sia per formazione che per professione ma accomunati dal desiderio di renderci operativi, per il nostro obiettivo, partecipando alla vita pubblica e rendendoci quindi “cittadini attivi” e responsabili in prima persona dell’interesse generale.

Nessuno di noi appartiene ad uno specifico movimento ecologista/ambientalista ma ci siamo mossi perche tutti profondamente orientati e supportati da una sensibilità “verde”  quale urgente necessità per un futuro sostenibile per noi stessi e le generazioni future e per l’ecosistema.

Strada facendo abbiamo scoperto coma la coscienza del singolo (perché di questo si tratta e perché questa ci ha fatto muovere) sia in grado (quanto meno ci tenta) di muovere e smuovere quei meccanismi arrugginiti di una amministrazione ed una politica che dovrebbe essere al servizio del cittadino in termini di tutela della salute e dell’ambiente e che invece troppo spesso ne è distante o ancora più gravemente opera al contrario.

Più approfondiamo il nostro lavoro più ci accorgiamo come la politica sia condizionante e determinante. Quella politica che dovrebbe essere definita come “l’arte di governare le società” e che diviene invece troppo spesso strumento/trampolino di lancio per la creazione di professionisti del potere.

L’auspicio per questa “costituente ecologista del trentino” è che si possa recuperare quella “questione morale” capace di rendere indissolubile l’operare politico dalla coscienza dell’uomo quale elemento indispensabile e senza il quale non può esservi una gestione corretta e sana del bene comune e della cosa pubblica.

Abbiamo portato avanti un lavoro di studio, di analisi, di confronti, di collaborazioni sia nel mondo dell’associazionismo che istituzionale con fermezza e determinazione, adoperando il nostro tempo prezioso proprio perché riteniamo prezioso questo lavoro che non può più aspettare. Le blindature da parte delle istituzioni sono a tutt’oggi forti e non danno segni di destabilizzazioni e questo aspetto evidenzia la mancanza di una democrazia partecipativa e di dialogo.

Ritornando all’inceneritore, che non vogliamo, la nostra ferma convinzione trova il perno sulla constatazione che un inceneritore ha ripercussioni in più ambiti, quali quello culturale (rappresenta per propria natura la soluzione culturalmente opposta al riciclaggio), sanitario (documento dei medici dell’ambiente di ISDE – all’art. 5 del codice deontologico medio è titolato “Educare alla salute e rapporti con l’ambiente” – legame tra ambiente e salute diviene un binomio indissolubile), ambientale (in una terra a vocazione agricola e vitivinicola e turistica – conformazione orografica) e non ultimo economico/finanziario (intrecci tra politica e mondo della economia e della finanza – interessi dei privati a scapito dell’interesse pubblico).

La scelta inceneritorista quindi, per noi, si distanzia da quel modello di sviluppo che dovrebbe promuovere ed orientare verso le politiche di sviluppo sostenibile nella ricerca di un equilibrio tra uomo ed ecosistema e non invece favorire la politica dall’usa e getta del consumismo e dello spreco.

Scelta inceneritorista che, a nostro avviso, inoltre risulta contraddittoria rispetto alle politiche comunali di promozione e attivazione della raccolta differenziata che potrebbe raggiungere risultati nettamente migliori e di qualità arrivando a percentuali sempre maggiori e con una conseguente diminuzione di quello che rimane da “buttare” con una successiva gestione del residuo (ridotto ai minimi termini – Ponte delle Alpi 90% raccolta differenziata – giuste collaborazioni) che potrebbe trovare l’utilizzo di metodi meno dannosi ed impattanti per la salute e l’ambiente.

E’ evidente che la politica in materia di rifiuti deve partire dal ciclo di vita di una risorsa legato alla fase dell’estrazione, della trasformazione, della produzione, dell’utilizzo e della gestione del rifiuto. Sarà quindi possibile prevenire (altro punto fondamentale) influenzando le decisioni pratiche prese nelle varie fasi del ciclo di vita, ossia le modalità di progettazione, fabbricazione, messa a disposizione dei consumatori e di impiego dei prodotti.

Tale direzione rappresenta un circolo virtuoso di riduzione, riuso e riciclo che permetterà di ridurre, come già detto, al minimo realizzando al cosiddetta prevenzione primaria che non rappresenta un’utopia ma è espressione di una corretta filiera dei rifiuti che permette la salvaguardia delle risorse, regolando quelle economie che ne governano lo sfruttamento.

L’alternativa all’inceneritore da noi sostenuta e quella progettata dall’Ing. Cerani che ha elaborato un progetto commissionato da alcuni comuni della Piana Rotaliana.

Unico progetto esistente in riferimento al territorio provinciale. Prevede 3 piattaforme che permettano la lavorazione di 35.000 ton/anno di rifiuti che in totale corrispondono alle 103.000 ton/anno previste per l’inceneritore. Il processo dell’estrusione (processo a freddo – 180-200 gradi) caratterizza questa tecnologia, con una produzione finale di materia prima e seconda che viene utilizzata nell’edilizia ed altri manufatti (panchine – pavimentazioni – piste ciclabili ecc.) Richiede un numero di occupati (120 persone – per lavorazione manuale di cernita e pre-selezione) maggiore rispetto a quelli richiesti per la gestione di un inceneritore ed ha costi molto minori (111 milioni di euro per l’inceneritore -30 milioni di euro per le 3 piattaforme).

Se il trentino deciderà, di investire non più sull’inceneritore (da considerare l’occasione del bando deserto e le pressioni/posizioni diverse di soggetti istituzionali di maggioranza e minoranza) ma sulle descritte politiche innovative, si presenterà ai decisori politici una opportunità storica quale importante evoluzione tecnologica, culturale ed etica, espressione di un servizio pubblico a tutela del bene comune.

 

Convention
per la Costituente ecologista
del Trentino

Trento,
9 aprile 2011

ore 14.30-19.30
Centro servizi s.Chiara
Via s.Croce, 67
sala 3

le immagini

vedi anche:
Costituente ecologista

 

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